Martin Pittore - FRANK MARTIN

B i o g r a f i a O p e r e 1 O p e r e  2 O p e r e  3 Libro  A R T E

In questo testo  MARTIN descrive il suo modo di interpretare il mondo e la pittura.

 

 

Cito alcune parti
Martin scrisse:
... il pensiero "vede" la sintesi di un "tableau"come espressione razionale e la trasmette all'azione diretta come esecuzione.
Il ''sogno''del pittore è un immenso universo di fatti e nozioni acquisite
individuali nella unicità della vera personalità dell'Autore
di un quadro"
.... Lo stile è l'UNICO "individuale; quando l'esecuzione di un'opera
artistica, non è di "stile",non è l'esecuzione dell'elaborazione dell'UNICO individuale,bensì la bi-locazione di sfere mentali diverse e contrastanti della vera personalità dell'artista ....... Sul PENSIERO
-STILE-dell'UNICO individuale avviene la perfezione dell'azione elaboratrice che comanda l’esecuzione dell'espressione autentica e vera dello stile dell'Artista .....
Nell'esecuzione dell'opera,la scheda mentale è già eseguita nella sua completezza.II lavoro di esecuzione
manuale è, perciò, di normale amministrazione mentale del mestiere dell'arte,nella severità di una vera creazione di stile personale.
…..  il suo colore non è il colore uscito da un tubetto, ma,bensì,
un colore preparato e creato nella tela medesima dalla sua pennellata UNICA = …. poichè la pressi di un lavoro è "dentro"la MANO dell'artista …. che, per dedicarsi alla sua sacrale professione .... ha dovuto crearsi il mondo suo di universale verità artistica, per avere il sacerdozio dello stile di una"pojesis-creatio" ......
….. Nell'UOMO-ARTISTA non può sussistere che la sua essenziale personalità individuale.

L 'artista è UNICO … La Scuola espressionistica ha dato la somma di ogni alto pensiero filosofico della cultura …. ed ha la sapienza espressiva nel mistero filosofico in una sfera cromatica di volumi, forme ,e disegni grafici ben definiti =

Ne possiamo quindi dedurre che per Frank Martin l'appartenere a correnti od a gruppi non deve assolutamente distruggere e nemmeno avariare l'UNICO,ovvero la personalità,dell'artista. Pur dichiarandosi apertamente seguace della scuola espressionistica, non rinuncia il. se stesso ,al suo stile,al suo modo di essere artista.

 

E' inutile cercare per lui paragoni o appartenenze seguaci . Questo od a quell'altro Maestro. Egli ha fatto tesoro di ogni insegnamento, forgiandone,però,l'essenza a se stesso,al suo "sentire",al suo essere
UNICO.

 

Lavorò intensamente, lavorò moltissimo, lavorò sempre.

Egli stesso scrisse: “I periodi di stasi sono destinati a produrre dei vuoti psichici, intendendo come “vuoti psichici” dei “compartimenti stagni” e non delle eliminazioni deleterie … L’inserirsi di una parte della psiche in “esilio” è estremamente deleteria sia della personalità, sia , e maggiormente al modo di vedere e concepire con le conseguenti ripercussioni sul carattere e sulle abitudini sia fisiche che mentali.”

 

I continui e profondi studi psicologici da Lui compiuti (fu psicologo, primo premio “Kellog Foundation”, libero docente in psicologia, letteratura comparata, folosofia) gli hanno consentito di trasferire sulle sue tele i risultati spesso legati all’astrologia.

Così creò quadri di grande intensità , di avvincente significato, di sofferto simbolismo, di perfetta composizione, di rara bellezza per l’uso del colore che sempre fece da grande maestro. 

 

Davanti ai suoi quadri ci si ferma ina ammirazione, ma anche, e massimamente con attenzione, perché l’arte di Martin apre un dialogo che l’attento osservatore recepisce e ne resta affascinato.

 

Se ne può dedurre quindi che gli elementi fondamentali della pittura di Frank Martin sono il segno grafico, il simbolo ed il colore. Questi elementi in Lui sono originali nel modo più assoluto, unicamente personali, da nessun altro derivanti anche se, nella sua vita conobbe e fu a fianco di grandi Maestri.

 

In Martin vi è qualcosa che lo rende diverso da tutti:l’atmosfera..., anche se  un sottofondo di solitudine, di anelito d’amore e di amicizia, di desiderio di calore umano, di ricerca si palesa nelle opere di tanti artisti.

 

Ma per Lui, fu proprio la solitudine che più lo fece soffrire.
E da quanto scrisse, possiamo comprendere il perché dei tanti Suoi quadri aventi per soggetto le varie suppellettili domestiche. Unica vita che in quelle composizioni appare sono i fiori, sempre rossi, per testimoniare la Sua sete d’amore e di calore.


Contro la sofferta solitudine, il dolore, l’incomprensione, creò opere che resteranno quale simbolo di vittoria sui mali di questo mondo.

Io lo conobbi ed è con umiltà che ho scritto.

 

 
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